Un accordo di cooperazione tra le Federsanità del nord e ANCI Salute Lombardia

Siglato a Milano un accordo per lo sviluppo e la cooperazione in diverse aree tematiche legate a sanità e al socio sanitario.

Siglato a Milano un importante accordo fra Anci Salute Lombardia e Federsanità Anci Friuli Venezia Giulia, Federsanità Anci Piemonte e Federsanità Anci Veneto.
E’ intervenuto, da remoto, anche il Vicepresidente Vicario di Federsanità nazionale Giovanni Iacono a sottolineare l’importanza dell’accordo.

Federsanità Anci Friuli Venezia Giulia, Federsanità Anci Piemonte, Federsanità Anci Veneto e Anci Lombardia Salute hanno sottoscritto, lo scorso 26 aprile, un accordo per lo sviluppo e la cooperazione in diverse aree tematiche legate alla sanità e al socio sanitario.

Negli ultimi mesi, su una proposta lanciata dal presidente di Federsanità Anci Piemonte Carlo Picco, nel corso di un seminario del dicembre 2023 a Novara, i presidenti e molti componenti delle quattro associazioni si sono incrociati più volte nell’ambito di iniziative che riguardavano le innovazioni dei servizi territoriali, l’integrazione tra sociale e sanitario, l’incontro tra aziende sanitarie, amministrazioni comunali e regionali.
Si è trattato di iniziative, sia a carattere regionale sia a carattere nazionale, che hanno suscitato particolare interesse per i temi generali trattati e per la relazione diretta con le tante esperienze innovative di cui sono ricchi i nostri territori.

“I nostri sistemi sanitari e sociali – ha spiegato il Presidente di Federsanità Anci Piemonte Carlo Picco – sono sottoposti a forti tensioni che trovano origine in fattori diversi e ben determinati: il fabbisogno di finanziamento, anche considerando il rapporto tra le risorse da dedicare rispetto al PIL, tra spesa pubblica e spesa privata su prestazioni contigue come quelle specialistiche per esempio; il fabbisogno di personale tra imbuto formativo e carenza di vocazioni verso le ‘professioni di relazione’; la transizione epidemiologica dei bisogni di salute che sono ormai orientati verso forme sempre più complesse; la richiesta di prossimità e di accompagnamento che proviene dalla comunità. L’insieme di questi elementi porta il sistema sanitario nazionale verso uno scenario di profondo cambiamento, poiché si sommano tra loro i fattori del
finanziamento pubblico, delle dotazioni organiche e delle complessità dei bisogni. In questo quadro agire su uno solo dei macro-fattori non è sufficiente, perché anche un eventuale aumento improvviso del Fondo Nazionale Sanitario rischierebbe ormai di perdere la sua potenziale efficacia smarrendosi tra le tradizionali organizzazioni divisionali sanitarie, senza riuscire a rispondere alle richieste che emergono dagli assistiti per una fruizione molto più ordinata e coordinata, finalizzata alla definizione di percorsi e non meramente prestazionale. Fondamentale quindi – conclude Picco – anche la cooperazione tra territori contigui e con  problematiche similari e/o complementari su temi di interesse comune quali: l’emergenza urgenza, la formazione, la separazione tra committenza ed erogazione, la mobilità attiva o passiva, i flussi assistenziali di settori di popolazione (ad esempio lavoratori pendolari o anziani che si trasferiscono sui laghi o nelle località costiere del nord tipo Veneto, Friuli e, in particolare, Liguria).

Scarica il comunicato completo: CS accordo Federsanita del Nord e Anci Salute Lombardia