Le parole del Coronavirus

Il Coronavirus sta cambiando le nostre abitudini, il nostro modo di lavorare, di rapportarci con gli altri e arricchisce, il nostro linguaggio, di nuovi vocaboli, imponendo l’approfondimento del significato di alcuni termini e acronimi.

Vediamo alcune nuove parole entrate nel nostro lessico comune nei vari ambiti.

APP
Si sente spesso parlare di App, un termine usuale per la generazione dei Native (anche questo termine merita una specifica e si riferisce ai Nativi Digitali, generazione che ha dimestichezza con piattaforme strumenti digitali), ma che può essere difficilmente compreso dalla maggior parte degli appartenenti alla Silent Generation (ricomprende i nati tra 1928 e 1945).
La App che si vorrebbe utilizzare al tempo del coronavirus, Immuni, è uno strumento (applicazione software) per dispositivi di tipo mobile, quali smartphone o tablet, attraverso il quale si intende “tracciare” i contatti per la gestione della pandemia di Covid-19.

ASINTOMATICO
Un termine al quale ci sia ormai abituati è Asintomatico: si riferisce alla possibilità di essere positivi al Covid-19 cioè aver contratto il virus, senza manifestare particolari sintomi. Ricordiamo che i segnali del Coronavirus consistono in febbre e mal di testa, tosse e mal di gola, naso che cola, malessere generale e bronchite fino alle difficoltà di respirazione. L’unico modo per scoprire la positività al Coronavirus è sottoporsi al tampone. Pur senza ammalarsi, l’asintomatico può contagiare gli altri: pertanto è fondamentale rispettare le norme di sicurezza dalla permanenza in casa al lavaggio frequente delle mani e mantenendo le distanze (anche all’interno del nucleo familiare).

DISPNEA
Più conosciuto è il sintomo della Dispnea che indica la difficoltà e la fatica a respirare. Può essere un sintomo del Coronavirus e alla base c’è un’oggettiva difficoltà nello scambio di materia gassosa tra il sangue presente nei polmoni e l’aria che si trova negli alveoli. La dispnea può colpire varie zone del corpo ma soprattutto l’apparato respiratorio, il cuore, i vasi o il sangue.

D.L. decreto-legge
E’ un atto, con forza di legge, che il Governo può adottare “in casi straordinari di necessità e urgenza“, in quanto entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. I suoi effetti sono, però, provvisori e perdono efficacia – sin dall’inizio – se il Parlamento non li converte in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione.

D.P.C.M.
Il DPCM è l’acronimo del Decreto Ministeriale emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. I decreti ministeriali sono atti amministrativi di contenuto particolare o astratto che sono rapidi e quindi particolarmente adatti alle situazioni di emergenza, come in questo periodo, per far fronte all’emergenza Coronavirus in Italia. Non coinvolgono il Parlamento. Attualmente, nei DPCM troviamo le misure urgenti riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale della diffusione del Covid-19.

DPI
Il Coronavirus ha indotto alla revisione dei DPI, Dispositivi di Protezione Individuale, che hanno la funzione di salvaguardare la persona che li indossa dai rischi per la salute.
Siamo abituati a pensare che i DPI e le norme sulla sicurezza riguardino l’ambiente di lavoro e quindi a porre attenzione al rapporto lavoratore-luogo-strumenti di lavoro. Il coronavirus impone un cambio di paradigma, in quanto il rischio per la salute non deriva solo dall’ambiente in cui si lavora ma potenzialmente anche dai colleghi, dagli altri lavoratori e dai cittadini. Pertanto il cambiamento culturale a cui dobbiamo abituarci è che l’utilizzo dei dispositivi di protezione riguarda tutti, e i DPI introdotti dovranno essere utilizzati non solo dai lavoratori in ambito sanitario ma anche dai cittadini. Attualmente possiamo considerare DPI: il distanziamento sociale, l’isolamento, l’obbligo delle mascherine e i guanti, soprattutto quando si entra in luoghi chiusi o negozi.

DRIVE THROUGH
Parola quasi impronunciabile, DRIVE TROUGH, letteralmente vuol dire “attraversare in auto”, ed indica un luogo in cui i cittadini si recano direttamente in automobile per ricevere una prestazione sanitaria. Durante la pandemia, molte aziende sanitarie, utilizzano questo sistema che permette meno rischi di contaminazione e protegge di più le persone.

HOTSPOT
E’ una parole inglese che indica un luogo in cui vi è una interconnessione a internet aperta al pubblico. Utilizzato in campo sanitario, fa riferimento ai punti esterni ad una struttura sanitaria, poliambulatorio od ospedale, nel quale personale dedicata effettua prestazioni sanitarie (tamponi, accettazione, misurazione della temperatura).

IMMUNODEPRESSIONE e IMMUNODEPRESSO
L’immunodepressione è uno stato di ridotta difesa immunitaria cui un paziente può essere soggetto per diverse cause. Il sistema immunitario, formato da organi come milza, tonsille, midollo osseo, timo, dai linfonodi e da cellule come i globuli bianchi e gli anticorpi, ha il compito di difendere l’organismo ogni qualvolta vi sia una “minaccia”  per il nostro corpo di contrarre infezioni.

I fattori di rischio sono legati a patologie specifiche oppure alle terapie immunodepressive come gli antitumorali, i cortocosteiroidi, trattamenti radio-terapici, gli anti-rigetto post trapianto, a cui sono sottoposti alcuni pazienti. Anche gli anziani, che hanno una produzione rallentata di globuli bianchi a causa dell’invecchiamento degli organi produttori, possono essere immunodepressi.

Inoltre, è bene ricordare che l’immunodepressione è legata anche alla non corretta quantità di proteine assunte, necessarie per avere un sistema immunitario efficiente, così come, i pazienti con ustioni più o meno estese a causa dell’assenza della protezione cutanea sono esposti a patogeni esterni.

Per ridurre il rischio è necessario agire sulla causa potenzialmente scatenante.

INFODEMIA
L’Enciclopedia Treccani fornisce una definizione precisa del termine Infodemia che, anche con riferimento al tema Coronavirus, indica la circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili. Si tratta di potenziali fake news, notizie non verificate e non veritiere.

LOCKDOWN
Intuiamo il significato del termine inglese che significa il “blocco” o la necessità dell’”isolamento”. Indica le misure di contenimento messe in atto per fronteggiare l’emergenza ovvero una limitazione negli spostamenti e una chiusura delle attività non considerate primarie (come la scuola, ecc.).

OMS
Un acronimo ormai noto è OMS (World Health Organization) Organizzazione Mondiale della Sanità, istituita nel 1948 con sede a Ginevra è l’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata per le questioni sanitarie e vi aderiscono 194 Stati Membri di tutto il mondo divisi in 6 regioni (Europa, Americhe, Africa, Mediterraneo Orientale, Pacifico Occidentale e Sud-Est Asiatico).
L’Italia ha aderito ufficialmente all’OMS in data 11 aprile 1947. Secondo la Costituzione dell’OMS, l’obiettivo dell’Organizzazione è “il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute”, definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”.

PANDEMIA
Fondamentale è la differenza tra Epidemia e Pandemia. L’epidemia è la manifestazione collettiva d’una malattia (colera, influenza ecc.), che si diffonde rapidamente fino a colpire un gran numero di persone in un territorio più o meno vasto per vari fattori, e si sviluppa e si estingue in maniera variabile. La pandemia, invece, è una malattia epidemica che, si diffonde rapidamente tra le persone e si espande in vaste aree geografiche su scala planetaria, coinvolgendo gran parte della popolazione mondiale.
La paura di una pandemia ha aperto molte discussioni e ha chiarito il significato dell’espressione Immunità di Gregge.  E’ una strategia per contrastare l’epidemia che si basa sull’immunità che gradualmente le persone acquisiscono dopo essere stati colpiti dal virus. All’interno di una comunità, quindi, se la grande maggioranza degli individui è vaccinata (o ha superato la malattia con anticorpi propri), limita la circolazione di un agente infettivo andando a proteggere anche coloro che non possono sottoporsi a vaccinazione. Attualmente, per combattere il Coronavirus, non abbiamo a disposizione alcun tipo di vaccino, e pertanto l’isolamento e il distanziamento sociale sono l’unica possibilità per evitare il contagio.

PAUCISINTOMATICO
Avrete sicuramente sentito parlare anche di Paucisintomatico, che indica la persona che manifesta solo sintomi lievi di COVID-19 ma comunque può contagiare gli altri. Essere paucisintomatico, ad esempio, vuol dire avere soltanto qualche colpo di tosse secca, una febbricola al di sotto di trentasette e mezzo che dura uno o due giorni, un generale senso di stanchezza.

QUARANTENA
La Quarantena, è il periodo di isolamento (originariamente di 40 giorni) al quale vengono sottoposti persone, animali e cose, ritenuti portatori di agenti infettivi. La sua durata differisce fra le varie malattie, in rapporto al relativo periodo d’incubazione.
Durante il periodo Covid il periodo di quarantena sta variando.

SATURIMETRO
Vediamo spesso durante i servizi televisivi quella specie di molletta nell’atto in cui viene attaccata al polpastrello del dito: è il Saturimetro, uno strumento che in pochi secondi riesce a misurare la quantità di ossigeno presente nel sangue e viene utilizzato da chi ha problemi respiratori gravi.

STRATEGIA DELLE 3T
La strategia delle 3 T (Test, Tracing and Treat: testa, traccia, tratta) inizia con la capacità di individuare chi è positivo al virus, attraverso il test; seguire, quindi, tracciare, i contatti, e trattare il caso.
I test di laboratorio sono un pilastro fondamentale nella diagnosi e ne lcontrasto della diffusione del virus Sars-Cov-2

TAMPONE MOLECOLARE
Il tampone, appartiene a quella serie di indagini diagnostiche noti anche con il nome di “test molecolari“. Il tampone è il test più affidabile per stabilire la presenza del virus e si fonda sulla ricerca dei frammenti del materiale genetico di cui è composto il virus. Il materiale biologico che viene analizzato proviene dalle mucosa nasale e/o orale della persona che si sottopone al test. La positività al test indica la rilevazione del virus nel materiale prelevato. Un limite del test è la lentezza nell’ottenere i risultati. Da qualche ora per i laboratori più organizzati a diversi giorni negli altri casi.

TEST ANTIGENI RAPIDI
Un altro metodo molto simile al tampone è rappresentato dai test salivari. Il senso è lo stesso. Anche nella saliva, oltre che nelle cavità nasali, possono essere presenti tracce del virus. Il grande vantaggio del test molecolare salivare è la facilità nell’ottenere il campione anche in assenza di un operatore.

TEST SIEROLOGICI
I “test sierologici“, vanno alla ricerca della presenza degli anticorpi diretti contro Sars-Cov-2. L’eventuale loro presenza significa essere stati in contatto con il virus. In particolare ciò che viene valutata è la presenza delle IgM e delle IgG. Le prime vengono prodotte dopo l’entrata in contatto con il virus, le seconde indicano che si è instaurata una memoria (temporanea) e che quindi l’infezione può essere avvenuta da diverso tempo. A differenza dei tamponi molecolari, che fotografano la situazione in tempo reale, i test sierologici forniscono in linea di massima la storia dell’infezione.

VIRALE
Mai termine fu così attuale: della nota pandemia virale in senso clinico sentiamo parlare tutti i giorni e virale indica ciò che è causato da virus: infezioni, malattie, epatiti.
Ma può essere virale anche il virus informatico che si diffonde in modo rapido e capillare. Si parla infatti di virale o diffusione virale ogni qual volta una notizia, una fotografia, un brano musicale, un’informazione, si diffondono in modo incontrollabile soprattutto nel mondo telematico.
Nella Carta di Torino 2019, art. 10, è contenuta una misura di prudenza per i professionisti della salute che utilizzano strumenti e piattaforme on line ricordando che nel “pubblicare contenuti e informazioni di diversa natura, devono tener conto che l’audience è potenzialmente globale e che i contenuti sono replicabili e potenzialmente virali nella loro diffusione”.

USCA
Avrete sentito parlare di USCA è l’acronimo di Unità Speciale di Continuità Assistenziale: è un modello organizzativo (art. 8 del DL 20 marzo 2020 n. 14) che prevede Unità Speciale di Medici che si affiancano a quelli già presenti nella continuità assistenziale. Si occupano dell’assistenza dei pazienti COVID-19 che non necessitano di ospedalizzazione, ma sono inseriti in RSA oppure a domicilio.

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Ultimo aggiornamento

26/01/2021

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