8 marzo Festa della Donna: Riabilitare al femminile

La rizoartrosi, una patologia prevalentemente femminile, trattata da un’équipe di donne, nell’Ambulatorio della riabilitazione della mano reumatica e traumatica.

La Struttura Complessa di Recupero e Riabilitazione Funzionale dell’ASL Città di Torino, diretta dalla dott.ssa Tiziana Iacomussi, dedica particolare attenzione alla riabilitazione di una patologia prevalentemente femminile, la “rizoartrosi” o “artrosi del pollice”, sottovalutata dal punto di vista diagnostico e di indirizzo terapeutico ed invalidante sotto il profilo funzionale

La rizoartrosi colpisce, infatti, soprattutto le donne dai 40 anni in su, e consiste in un’alterazione degenerativa della base del pollice, articolazione trapezio-metacarpale, che provoca,  nelle fasi iniziali di malattia, dolore che si manifesta in particolari movimenti come, per esempio, strizzare un panno o aprire un barattolo e che diventa, progressivamente, ingravescente, con limitazione funzionale del pollice fino a compromettere le attività di vita quotidiana e turbare il riposo notturno. Nelle fasi avanzate comporta una deformità ossea del pollice con impotenza funzionale importante.

Nell’ambulatorio dedicato alla “riabilitazione della mano reumatica e traumatica” dell’Ospedale Maria Vittoria un’équipe riabilitativa al femminile, formata e qualificata, si prende in carico sia le pazienti che giungono ad una prima osservazione sia i casi sottoposti ad intervento chirurgico.

Per i casi più gravi, compresi quelli chirurgici in attesa di intervento e post-chirurgici, trattati secondo percorsi condivisi con la Struttura Complessa Chirurgia Plastica e la Struttura Semplice Chirurgia Mano e Microchirurgia, oltre al trattamento riabilitativo individuale, viene impostato un lavoro di terapia occupazionale, con l’obiettivo di fornire indicazioni corrette su come modificare gli utensili di vita quotidiana, eseguire esercizi per mantenere la mobilità, utilizzare tutori di posizione corretta del pollice, da mantenere nelle ore notturne, finalizzati a risolvere, rallentare l’evoluzione e controllare il dolore.

 “Troppo spesso le pazienti, che giungono in visita, riferiscono di non aver avuto la sufficiente attenzione al problema che, per quanto piccolo, si trasforma, in realtà, nella incapacità di effettuare una manipolazione efficiente, con importanti ripercussione sulla quotidianità sia in ambito domestico che lavorativo.​ – dichiara la dott.ssa Tiziana Iacomussi – Il ritorno positivo delle pazienti, rispetto alle sedute di terapia occupazionale è sulla utilità dei consigli e delle indicazioni finalizzate ad una gestione del dolore ed all’utilizzo funzionale della mano con risparmio del pollice.”

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